"La lentezza" di Kundera

Post fuori tema per il blog,ma concedetemi il fatto che non voglio affatto essere monotematico per rientrare in una categoria.
Mentre ritornavo a Bergamo a bordo della F(r)eccia della Versilia,mi son letto "La lentezza" di Kundera. Un libro che passa veloce,alterna fantasie romanzesche (e grottesco-comiche) ad accenni della filosofia dell'autore.
Abbiamo passi come "l'origine della paura è nel futuro,e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere". Così è un po' come mi sentivo io al liceo...
"Prova piacere colui che non soffre[..] è felice chi riesce ad evitare la sofferenza",nella sua banalità e semplicità,direi che dice tutto.
Si passa poi ad una digressione farraginosa sulla tipologia di persona che ostenta sè stessa davanti ad un pubblico indefinito in cerca del piacere della conquista del pubblico,di un consenso strappato con una risata (i "ballerini").
Infine arrivano postulati matematici che sembrano ovvi,ma sono belli nella loro semplicità,che si riscontra in tutto il libro:"il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria;il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio".
Poi la storia nel racconto di Vincent e dell'entomologo ceco assume risvolti comico-grotteschi, fino ad arrivare alla lodel del buco del culo: "E di colpo senza neppure rendersi conto di come sia accaduto,si immagina il suo buco del culo [..] Ah quel liberatorio buco del culo!".
Io mi son scordato cosa sia la lentezza e il piacere di gustarmi la vita come facevo una decina di anni fa,son troppo preso dai miei pensieri e le mie attività.
Vi lascio con "la nostra epoca si abbandona al demone della velocità ed è per questo che dimentica tanto facilmente se stessa. Ma io preferisco rovesciare quest'affermazione: la nostra epoca è ossessionata dal desiderio di dimenticare ed è per realizzare tale desiderio che si abbandona al demone della velocità".

2 comments:

Anonimo ha detto...

impegnati a dimenticare il tempo, lo conduciamo velocemente perdendo il senso per il quale l'abbiamo inventato. che sia un proposito o meno è da vedere.

fuori dal tempo, un segreto che non ci è ancora concesso, non del tutto.

bel blog, saluti.

-allo490-

Christian Castelli ha detto...

@Allo: grazie ciao :)

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