Web 2.0 e syntax highliter

Non è una delle soluzioni che preferisco (ho già trattato il tema sul Delfinsblog,comunque utilizzo sia Geshi sia syntax highlighter) ma questo NoPaste recensito da Geekissimo è abbastanza carino perchè fa il suo dovere di formattatore e visualizzatore di codice permettendo di linkare il risultato da una pagina Web (ecco un esempio). A mio avviso non basta permettere un link a quanto creato per rendere un servizio Web 2.0 come dice il buon Angelo Veroli,a cui consiglierei la lettura di quanto segue,se ha il tempo:

Web 2.0, una frase coniata da O'Reilly Media nel 2004 si riferisce ad una generazione di servizi basati sul web —come social networking sites, wikis, tools di comunicazione e folksonomies—che enfatizzano la collaborazione online e la condivisione fra gli utenti. L'esatto significato del termine rimane aperto alle discussioni come fa notare qui lo stesso creatore del Web Tim Berners-Lee.
Tim O'Reilly ha fornito una definizione di Web 2.0 nel 2006:

"Web 2.0 is the business revolution in the computer industry caused by the move to the internet as platform, and an attempt to understand the rules for success on that new platform. Chief among those rules is this: Build applications that harness network effects to get better the more people use them."

Come riferito dai suoi sostenitori e promotori,la frase “Web 2.0”,può riferirsi ad uno o più dei seguenti principi:
  • La transizione dei siti Web da isole di contenuto a sorgenti di contenuto e funzionalità;
  • Un fenomeno sociale che abbraccia l'approccio della creazione e distribuzione del contenuto basandosi su concetti di comunità aperta,decentralizzazione dell'autorità,libertà di condivisione e riuso;
  • Organizzazione e categorizzazione dei contenuti avanzate, enfatizzando il deeplinking ;
Tim O'Reilly and John Battelle hanno elencato sommariamente i principi chiave alla base del Web 2.0:
Tim O'Reilly ha dato anche degli esempi di applicazioni Web 2.0 cercando di categorizzarli per sommi capi in una struttura a 4 livelli+1:
  • Level 3: “The application could ONLY exist on the net, and draws its essential power from the network and the connections it makes possible between people or applications. These are applications that harness network effects to get better the more people use them. EBay, craigslist, Wikipedia, del.icio.us, Skype, (and yes, Dodgeball) meet this test. They are fundamentally driven by shared online activity. Web crawling is one of the fundamental Web 2.0 activities, and search applications like Adsense for Content also clearly have Web 2.0 at their heart. In the hierarchy of web 2.0 applications, the highest level is to embrace the network, to understand what creates network effects, and then to harness them in everything you do.
  • Level 2: “The application could exist offline, but it is uniquely advantaged by being online. Flickr is a great example. You can have a local photo management application (like iPhoto) but the application gains remarkable power by leveraging an online community. In fact, the shared photo database, the online community, and the artifacts it creates (like the tag database) is central to what distinguishes Flickr from its offline counterparts. And its fuller embrace of the internet (for example, that the default state of uploaded photos is "public") is what distinguishes it from its online predecessors.
  • Level 1: “The application can and does exist successfully offline, but it gains additional features by being online. Google Documenti e Fogli di lavoro (ex Writely acquistato da Google) is a great example. If you want to do collaborative editing, its online component is terrific, but if you want to write alone, as Fallows did, it gives you little benefit (other than availability from computers other than your own.).
  • Level 0: “The application has primarily taken hold online, but it would work just as well offline if you had all the data in a local cache. MapQuest, Yahoo! Local, and Google Maps are all in this category (but mashups like housingmaps.com are at Level 3.) To the extent that online mapping applications harness user contributions, they jump to Level 2.”
  • “Meanwhile, there is of course another whole class: that is a desktop application such as an email or IM client that nonetheless finds all its utility on the net. For that matter, consider the humble telephone.”
In generale un sito Web 2.0 coinvolge un certo numero delle seguenti tecnologie:
  • Tecniche RIA (Rich Internet application): hanno features e funzionalità delle tradizionali applicazioni Desktop;
  • CSS : fogli di stile che permettono la gestione efficace del layout di un sito web (impaginazione,allineamento oggetti,formattazione e grafica,ecc);
  • XHTML valido e l'uso Microformats : quest'ultimi sono espressioni semantiche introdotte nelle pagine Web tramite tag quali “class”,”rel” o “rev” che ne sonsentono l'estrazione da parte di programmi;
  • Syndication e aggregazione dei dati tramite RSS/Atom : sono standard XML che permettono la comoda lettura dei contenuti attraverso programmi che scaricano e interpretano i feeds dai siti. Ciò permette di seguire rapidamente molti blog/siti senza la necessità di doverli “inseguire” attraverso il browser;
  • Uso esteso di folksonomies ( tags o tagclouds,per esempio);
  • Uso di software wiki in maniela parziale o totale (cioè che interessa tutto il sito);
  • Pubblicazione di blog;
  • Mashups : siti che combinano contenuti da più di una sorgente in maniera integrata;
  • REST or XML Webservice APIs ;

Esempi di siti Web 2.0
:
  • Ebay: una community di 200 milioni di persone che comprano e vendono di tutto.
  • Wikipedia: enciclopedia libera i cui contenuti vengono redatti collaborativamente da chiunque sia in grado di fornire descrizioni e nozioni utili a spiegare un certo concetto. E' presente in circa 250 lingue diverse (vedi lista);
  • Craiglist: servizio localizzato per 450 città del mondo che categorizza i contenuti e che permette alle persone di postare dati inerenti a un qualsiasi argomento. Vedi FAQ.
  • del.icio.us,OK Notizie e TechNotizie: servizi di social bookmarking che raccolgono notizie,tutorial,ecc inserite dagli utenti. Questo permette di raccogliere le notizie “migliori” del Web (o così ritenute dagli utenti),fornendo visibilità a quelle considerate migliori (network effects).
  • Flickr: storing,organizzazione e condivisione di foto;
  • Google Documenti e Fogli di lavoro: applicazioni tradizionali Desktop ma usufruibili online,permettendo la composizione collaborativa di documenti;
Altre ottime liste di applicazioni e recensioni possono essere trovate su un blog dello staff di Blogosfere e Pandemia, mentre un video molto carino è riportato qui sotto:

1 comments:

Ironico ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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